Verso le Milano Hockey Finals. Il capitano dell’Asiago Gregorio Gios: “Abbiamo un bel mix tra giocatori d’esperienza e giovani. Final Four molto impegnativa viste le rivali”

Chiusa la regular season della IHL Serie A si avvicina il momento delle Milano Hockey Finals, l’evento che tra il 10 e 11 gennaio 2026 metterà in palio il 92° Scudetto dell’hockey italiano. Alla Milano Santagiulia Ice Hockey Arena è in programma una Final Four che si aprirà sabato 10 gennaio con le due semifinali: alle 15.30 derby veneto tra Asiago e Cortina, alle 20.00 sfida tutta altoatesina tra Rittner Buam e Vipiteno. Il giorno seguente alle 11.00 la finalina per il terzo posto tra le due perdenti, mentre le vincenti si ritroveranno in pista dalle 20.00 per la gara che assegnerà il tricolore. In avvicinamento alle Milano Hockey Finals su Italia Hockey sono disponibili una serie di interviste realizzate con i capitani delle quattro formazioni al via, capitani che presentano la loro squadra e analizzano le prospettive verso la Final Four.

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PARLA IL CAPITANO DELL’ASIAGO GREGORIO GIOS

26 anni, nipote e figlio d’arte, Gregorio Gios è nato e cresciuto hockeysticamente ad Asiago oltre ad essere capitano dei Leoni giallorossi in cui milita da cinque stagioni dopo esperienze all’estero (Finlandia e Stati Uniti) e tra Bolzano e Fassa. Con l’Asiago Gios ha vinto lo Scudetto nel 2021/22, tre supercoppe e anche il titolo di campione dell’Alps Hockey League, ottenuto sempre nel 2021/22 prima poi di vivere con la squadra gli ultimi tre campionati in ICE Hockey League. È lui a parlare del momento della compagine dell’Altopiano vicentino.

Gregorio Gios, come valuta sin qui l’andamento dell’Asiago tra Alps Hockey League e la contestuale IHL Serie A?

“Soprattutto a inizio stagione abbiamo vissuto dei momenti complicati perché, a causa dei lavori al nostro stadio, non abbiamo potuto svolgere in casa la preparazione ma siamo dovuti passare da altre piste. Una volta però trovati amalgama e condizione siamo riusciti a dimostrare buone qualità, ma credo che una delle cose più importanti per questo Asiago sia il tempo: ci sono tanti giocatori nuovi rispetto alla scorsa stagione, quindi ci serve giocare più partite possibili insieme per affinare i meccanismi insieme. Il potenziale non manca comunque, c’è un bel mix tra elementi d’esperienza e giovani promettenti”.

Quali pensa possano essere i punti di forza dell’Asiago?

“Credo che la cosa più importante che stiamo sviluppando è un certo tipo di mentalità, una mentalità che ci deve portare a vincere anche le partite in cui non riusciamo a esprimerci al massimo. In una stagione lunga è normale non essere sempre al massimo, con un vissuto comune sappiamo di poter far fronte ad ogni momento per girare le sfide dalla nostra. I giovani si stanno dimostrando pronti, chi è qui in prima squadra da tempo sta facendo vedere le sue qualità”.

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Quali sono le emozioni di poter giocare questa Final Four alla Milano Santagiulia Ice Hockey Arena che a febbraio ospiterà le partite delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026?

Personalmente è una cosa che mi gasa, perché ci offrirà la possibilità di scendere sul ghiaccio in una vetrina prestigiosa. Dopo poco più di un mese sulla stessa pista ci saranno tutte le star dell’NHL, la sola idea penso faccia piacere a tutto il gruppo. Vero però che una delle sensazioni più belle che ci possano essere nello sport è vincere davanti al pubblico di casa, ma in questa occasione c’è una chance comunque prestigiosa”.

Cosa pensa delle tre rivali che insieme a voi saranno alle Milano Hockey Finals?

“Parto dal Cortina, che sarà l’avversario della semifinale. Sono una squadra in netta crescita rispetto a inizio stagione, li reputo molto pericolosi perché comunque hanno vinto l’ultimo Scudetto e ci sono giocatori capaci di reggere la pressione. Il fatto di sfidarli in una gara secca poi aggiunge ancora più equilibrio alla semifinale. Qualora dovessimo vincere poi non mancherebbero avversari di qualità, a partire dei Rittner Buam: sanno giocare un ottimo hockey, sono la squadra più abituata a vincere le partite decisive e schierano elementi come Simon Kostner che sanno essere leader di tutto il gruppo. Con il Vipiteno invece non sai mai cosa aspettarti, è vero che in stagione abbiamo vinto con loro ma sempre dopo partite strane. Possono essere la sorpresa e questo li rende molto temibili”.