Eric Bouchard, head coach della Nazionale italiana femminile: “Questa squadra è una famiglia. Puntiamo a scioccare il mondo dell’hockey”
Dopo le convincenti amichevoli di agosto e novembre, con i successi su Slovacchia (due volte), Norvegia e Austria, la Nazionale italiana femminile ha completato un’altra importantissima parte della sua stagione con le prime quattro settimane di raduno a Montréal. Quattro settimane scandite da tanto lavoro in palestra e sul ghiaccio, con dei test molto ben fatti e dai quali sono arrivati segnali importante per l’head coach Eric Bouchard che, dopo la nomina di fine ottobre si è subito impegnato per studiare un programma che possa accompagnare al meglio le azzurre verso le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Le azzurre si ritroveranno a gennaio, sempre in Canada, per due ulteriori settimane quindi il rientro in Italia così da finalizzare il tutto verso il debutto a cinque cerchi, fissato per giovedì 5 febbraio alle 14.40 con la Francia alla Milano Santagiulia Ice Hockey Arena.
Eric Bouchard, crede che in queste quattro settimane siano arrivate le risposte che cercava dalle atlete della Nazionale italiana? Il gruppo è riuscito a lavorare al ritmo che chiedeva mettendo in pratica tutto quanto richiesto?
“Quando a Bolzano per la prima volta ho incontrato il gruppo lo scorso novembre ho subito cercato di stabilire degli standard, portare chiarezza e una visione per iniziare a costruire un DNA forte. Quelle giornate sono andate bene, a Montréal volevamo crescere puntando a dominare più dettagli possibili. L’obiettivo di questa Nazionale italiana è diventare una squadra difficile da affrontare, ben preparata fisicamente e mentalmente sia dentro che fuori dal ghiaccio. La risposta del gruppo è stata eccellente. Ho visto giocatrici uscire dalla loro zona di comfort ogni singolo giorno, spingersi a vicenda per migliorare. Continuavo a ripetere alle ragazze che ogni giorno abbiamo una scelta: o rimaniamo le stesse o miglioriamo. Il gruppo ha scelto di migliorare”.
“Sono stato molto chiaro con le ragazze: il mio compito è creare un ambiente più duro di quello che affronteremo alle Olimpiadi e mettere la squadra in situazioni in cui dovrà superare insieme le avversità, ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Nel corso delle settimane si sono visti miglioramenti costanti, sia per la preparazione fisica che per l’impegno e la qualità del lavoro. Per sottolinearlo voglio fare esempi concreti: un anno fa la Nazionale in amichevole ha sfidato le Carabins dell’Università di Montréal e le Concordia Stingers vincendo rispettivamente 4-1 e 3-2 all’overtime. Pochi giorni fa le stesse partite sono finite 7-0 e 10-0, e anche contro la selezione All-Star hanno lottato senza sosta. Vediamo un gruppo che ha struttura, impegno, grinta e attenzione ai dettagli. Questo è lo stile e l’identità che vogliamo costruire”.
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In ottica delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 pensa di essere al punto giusto con il lavoro di head coach? Le ragazze sono esattamente dove pensava potessero trovarsi?
“Questa squadra ha qualcosa di speciale, un senso di famiglia molto forte e voglia di scioccare il mondo. Venire a Montreal e avere l’opportunità di lavorare nelle stesse strutture in cui si allenano attualmente le Montreal Victoire (formazione della PWHL, la migliore lega femminile al mondo ndr) è stata un’esperienza fantastica per loro. Ho capito presto di avere tra le mani un team in missione, e questo ha reso più facile il lavoro quotidiano. Insieme allo staff tecnico spingiamo costantemente le ragazze, dando un approccio impegnativo che viene però visto come stimolante e sfidante. Insieme possiamo fare grandissime cose”.
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A gennaio la Nazionale italiana tornerà a Montréal per due ulteriori settimane di allenamenti prima delle Olimpiadi. Su cosa si concentrerà maggiormente in questo ultimo passaggio prima del rientro a casa e i Giochi sempre più vicini?
“Quando le ragazze si ritroveranno in Canada punteremo soprattutto su struttura, coerenza ed esecuzione. A livello tecnico contiamo di focalizzarci sul sistema di gioco, sui dettagli tattici e sul trasformare l’impegno in efficienza. Per quello che riguarda il mio modo di vedere, i principali valori di questo gruppo sono una mentalità disposta a tutto, la capacità di rispondere in modo giusto alle avversità e di mettere la squadra al primo posto. Siamo davvero a buon punto, adesso serve lavorare sui dettagli e andare avanti con coerenza per regalarci un sogno“.











