Mondiali: il Giappone vince negli ultimi 5′

Gli esami non finiscono mai per la giovane Italia di coach Stefan Mair, che alla sua quarta partita dei Mondiali di Prima Divisione di Cracovia affronta il Giappone, in un match da non prendere sottogamba e che mette in palio tre punti importantissimi: vincendo infatti gli azzurri rilancerebbero le loro residue speranze di qualificazione alla Top Division.

Novità importanti a livello di roster: negli azzurri infatti non scende in pista Diego Kostner, che ha ripreso contro l’Ungheria un’altra botta alla spalla dopo quella contro l’Ucraina, costringendo Stefan Mair a rielaborare tutti i suoi blocchi offensivi. DiCasmirro scende in terza linea a fare il centro con Morini e Frei, Ramoser va in prima con Ihnacak e Insam, mentre Frigo passa in terza con Bernard e Gander. Felicetti e Andergassen invece agiranno come decimo e undicesimo attaccante. Nelle file del Giappone due le assenze da segnalare, cioè quelle del difensore Sasaki, già rimpatriato dopo la rottura della mandibola, e dell’attaccante Sato. A livello di precedenti storici, si ricordano gli ultimi due incontri, con l’Italia vincente 4-1 nei Mondiali di Budapest 2013, e il 6-2 dei Mondiali di Svezia del lontano 2002.

Disco d’ingaggio e match vivo e frizzante sin dalle prime battute, con il Giappone che non effettua fore-checking alto come l’Ungheria e l’Italia che prende piano piano possesso del terzo offensivo degli asiatici. A guidare la carica c’è Ramoser con due belle conclusioni nei primi minuti, quindi è Nishiwaki a farsi vedere dalle parti di Bernard con un veloce contropiede salvato dal goalie azzurro. Col passare del tempo gli azzurri salgono sempre più per quanto riguarda il possesso e il dominio della pista, e il primo periodo praticamente si trasforma in un esercizio di tiro verso la porta di Fukufuji, che deve incassare ben 16 tiri contro i soli 3 di Bernard. L’elenco degli azzurri che si rendono pericolosi durante il primo periodo è lunghissimo: Andergassen, Trivellato, Egger, Insam, Ramoser e Gander ci provano con buone conclusioni, andando però a rimarcare ancora una volta come l’Italia non riesca a trovare con facilità la via del gol.

Nei minuti finali la pressione italiana si abbassa, ma quando sembra che tutto sia pronto per la prima sirena finalmente gli azzurri si sbloccano: capitan Bernard dalla destra tira alla figura di Fukufuji, disco non trattenuto e Luca Frigo si lancia come un falco sul rebound insaccandolo per l’1 a 0 al 19.34, punteggio con il quale si va alla prima pausa.

Il secondo periodo va vedere sin da subito un Giappone diverso, molto più combattivo, ed un Italia troppo attendista. Non stupisce allora che nel giro di tre minuti i nipponici si presentino per due volte davanti a Bernard con Ueno e Kuji senza riuscire a superare la guardia del goalie azzurro. C’è da dire però che il Blue Team riesce ad avere un sussulto dal quinto minuto in poi, sfiorando il 2 a 0 con Bernard e Frigo, con quest’ultimo che sbaglia tutto solo davanti a Fukufuji facendosi fermare con il gambale.

La seconda metà di frazione inizia però con la prima superiorità numerica asiatica, e un martellamento costante dalle parti di un comunque attento Bernard, il quale col passare dei minuti deve mettere una pezza sui tanti spazi lasciati dalla difesa italiana e sfruttati dai veloci attaccanti giapponesi. E come nel primo periodo le emozioni arrivano nella coda, con il pareggio giapponese che viene timbrato al 38.48 dal terzino Ushu, grazie ad un “tiraccio” dalla blu che viene deviato da un pattino italiano e spiazza l’incolpevole Andreas Bernard. 1-1 dunque e tutto da rifare, con anche una penalità comminata ad Hofer negli ultimi secondi e il Giappone che aprirà il terzo tempo in superiorità numerica.

Proprio in power play il Giappone si rende molto pericoloso con Tanaka, quindi recuperato il quinto uomo di movimento gli azzurri si fanno vedere con Bernard che dallo slot non trova la porta. Il match è gradevole e giocato a viso aperto dalle due squadre, con gli azzurri che sembrano schiacciare il piede sull’acceleratore col passare dei minuti. E al 47.24 arriva il nuovo vantaggio azzurro con Ramoser, al primo gol in questo Mondiale, bravo e coriaceo nel lanciarsi col back su un rimbalzo dopo un tiro di Ihancak. Il Giappone non molla una volta trovatosi sotto per 2 a 1, e oltre a sfiorare il pareggio con Takahashi, su cui Bernard compie un miracolo, alza sempre di più la pressione. Gli azzurri soffrono e devono chiudersi nel loro terzo difensivo, e sembrano poter controllare senza eccessivi problemi gli attacchi nipponici. Al 55.56 si materializza però la beffa, con l’Italia che nonostante il vantaggio si fa colpire in contropiede: dalla destra scatta Tanaka, il cui tiro viene ribattuto e disco sulla stecca di Yanadori che col rovescio non sbaglia. 2 a 2 e tutto da rifare, almeno così sembrerebbe.

Dopo soli 70 secondi dal gol subito, Sullivan sbaglia un disco a centropista, Hirano glielo ruba e si invola verso Bernard battendolo implacabilmente tra le gambe. Situazione molto difficile per l’Italia quindi, che si trova sotto e a cui non bastano gli ultimi disperati tentativi per infilare per la terza volta l’attenta guardia di Fukufuji. Al suono della sirena finale è così il Giappone ad imporsi per 3 a 2 sugli Azzurri. L’Italia ancora in corsa ma solo matematica per l’eventuale promozione. Con questo risultato discorso salvezza riaperto che rimane tra Giappone ed Ucraina. 

Dopo la sconfitta contro il Giappone, sentiamo l’attaccante Luca Felicetti che non nasconde il suo disappunto per la sconfitta ma al tempo stesso confida nel gruppo costruito per questi Mondiali anche in ottica di crescita per le prossime esperienze, già a partire dal prossimo ed ultimo impegno del torneo contro il Kazakistan (in programma sabato): “C’è dell’amaro in bocca dopo questa sconfitta. Complessivamente abbiamo giocato meglio del Giappone e ci siamo costruiti tante occasioni. Ma ne abbiamo raccolte proprio poche. Una delle regole dello sport è che non sempre vince la squadra che gioca meglio. Oggi ne è la chiara dimostrazione. Si vince e si perde tutti insieme. Gli errori possono capitare a chiunque in ogni azione. I giapponesi, come ci si aspettava, hanno fatto una buona partita sul profilo del pattinaggio. Credo che la partita odierna sia stata un’ esperienza che può e deve insegnare tanto sia per chi ha alle spalle tante partite in campo internazionale o chi ne ha di meno. Dalle sconfitte ci si riprende sempre. Dico solo che non c’è mai nulla di scontato. Ma al tempo stesso il giudizio sulla squadra e il Mondiale è assolutamente positivo. Giochiamo e lottiamo alla pari contro tutte le squadre. La strada imboccata dalla Federazione è quella giusta dando spazio a tanti giocatori giovani che meritano fiducia in ottica di crescere con il tempo. Ora affronteremo il Kazakistan con molta determinazione. Il Mondiale non è ancora finito. Si scende in pista per vincere ed in effetti non abbiamo più nulla da perdere. I kazaki sono una squadra di grande levatura e la conosciamo molto bene. Ma non c’impressiona perché possiamo solo crescere e fare di più, imparando subito dalla dura lezione di oggi.

Il coach Stefan Mair: ” Il primo tempo è stato il migliore da quando sono allenatore dell’Italia. Abbiamo creato tanto, fatto una giusta pressione e controllato il disco. Non abbiamo, però, sfruttato le occasioni costruite. Ho cambiato tutte le linee d’attacco, perchè Diego Kostner non ce l’ha fatta. Purtroppo ieri ha preso di nuovo una botta alla spalla. Nel secondo tempo siamo calati tanto. Non è la prima volta. Il gol del pareggio è arrivato da un’azione sfortunata, perchè Gander ha deviato il disco con il pattino. Nel terzo tempo abbiamo di nuovo controllato la partita, siamo andati in vantaggio ma purtoppo due errori individuali ci hanno pregiudicato la vittoria. Mi dipiace per la squadra. Forse è affiorata un po’ di stanchezza visto che è stata  la quarta partita negli ulltimi cinque giorni. Purtroppo verso la fine del secondo tempo si è fatto male anche Armin Hofer (ginocchio). Penso, che per lui e Diego Kostner il mondiale sia terminato.

 

MONDIALI – DIVISIONE I – GRUPPO A – CRACOVIA – POLONIA (19-25 aprile 2015)

Giappone – Italia 3-2 (0-1/1-0/2-1)

Marcatori: 19:34 (0-1) L. Frigo (M.Gander/A.Bernard); 38:48 (1-1) M.Ushu (S.Takahashi/S.Yanadori); 47:24 (1-2) J.Ramoser (B.Ihnacak/S.Marchetti); 55.56 (2-2) S. Yanadori (G.Tanaka/M.Ushu); 57:06 (3-2) Y.Hirano; 

Formazione Giappone: Y.Fukufuji (60:00) Y.Ito; M.Ushu-S.Yanadori; K.Minoshima-K.Yamada; G.Kumagai-R.Hashiba; M.Nishiwaki-G.Tanaka-S.Kuji; K.Mitamura-D.Obara-H.Ueno; R.Tanaka-Y.Hirano-T.Yamashita; S.Takahashi-K.Takagi-Y.Osawa; All:M.Mahon; 

Formazione Italia: Andreas Bernard 58:59 (T.Tragust); A.Helfer-A.Hofer; S.Marchetti-D.Sullivan;  A.Egger- M.A.Zanatta; L.Zanatta – L. Trivellato; J.Ramoser-B.Ihnack-M.Insam; M.Gander-L.Frigo-A.Bernard; N.Di Casmirro-G.Morini-A.Frei; L.Felicetti; R.Andergassen; All:S.Mair;

Tiri in porta: Giappone 26 (3/14/9) – Italia 26 (16/5/5)

Penalità: Giappone 0 – Italia 2×2′

Calendario e risultati Mondiali di Cracovia 

Domenica 19 aprile 

Ungheria – Giappone 4-2 (1-1/1-1/2-0)
Ucraina – Kazakistan 2-5 (0-2/0-1/2-2)
Polonia – Italia 1-2 (0-1/1-1/0-0)

Lunedì 20 aprile

Kazakistan – Ungheria 5-0 (1-0/3-0/1-0)
Italia – Ucraina 2-1 d.t.s. (0-0/1-1/0-0/1-0)

Giappone – Polonia 0-2 (0-0/0-0/0-2)

Mercoledì 22 aprile

Kazakistan – Giappone 7-2 (3-0/0-0/4-2)
Italia – Ungheria 1-4 (0-2/0-0/1-2) 
Polonia – Ucraina 3-2 (0-0/1-1/2-1)

Giovedì 23 aprile

Giappone – Italia 3-2 (0-1/1-0/2-1)
ore 16:00 Ucraina – Ungheria
ore 16:30 Kazakistan – Polonia

Sabato 25 aprile

ore 13:00 Giappone – Ucraina
ore 16:30 Italia – Kazakistan Diretta RAI web Sport 
ore 20:00 Ungheria – Polonia

Classifica dopo la terza partita dell’Italia: 

1) Kazakistan 9 punti (+13)
2) Polonia 6 punti (+2)
3) Ungheria 6 punti (0)
4) Italia 5 punti (-2)*
5) Giappone 3 punti (-8)*
6) Ucraina 1 punto (-5)

 * Italia e Giappone una gara in più

Joachim Ramoser premiato nel dopo partita. L’attaccante azzurro ha realizzato il parziale del 2-1 a favore dell’Italia prima della rimonta nel finale del Giappone.