Storie Azzurre, Tommy Purdeller: “Ho già realizzato diversi sogni nella mia vita. Alle Olimpiadi per vivere sensazioni uniche con l’Italia”


21 anni vissuti fra tre paesi e due continenti con il ghiaccio e una stecca da hockey a fare da comuni denominatori: sembra uno strano curriculum vitae per un ragazzo così giovane, ma Tommy Purdeller ne ha già viste tante. L’attaccante della Nazionale dopo aver girato il mondo è tornato nel suo “posto delle fragole”, quel luogo sicuro dove le memorie di un’infanzia felice e gli affetti più cari lo fanno sentire davvero sé stesso. È a Brunico e con la maglia del Val Pusteria che vuole lottare per vincere trofei durante la stagione di club, partendo da Brunico è pronto a indossare la maglia della Nazionale per rappresentare un esempio per tutti i giovani italiani che sognano di raggiungere grandi traguardi. Ha già nel cassetto una medaglia da Campione dell’Ontario Hockey League, vinta nel 2023, un trofeo di Young Star dell’ICE Hockey League conquistato nel 2024/25 e la sicurezza di partecipare alle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, essendo uno dei sei pre-convocati della Nazionale italiana. La sua è una storia di sacrifici e impegni, ma anche di tante soddisfazioni fortemente legate alla sua terra dove insieme alla forza della famiglia vuole costruirsi un grande domani.

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UNA VITA, DUE COLORI: GIALLO E NERO – Il racconto di chi è Tommy Purdeller non può che partire dal “suo” Val Pusteria, nel vero senso della parola. Nato a Brunico e cresciuto a Mantana, frazione di San Lorenzo di Sebato, il 21enne attaccante è tifosissimo dei Lupi, presenti sia nel passato che nel presente. “Da piccolo il mio sogno era quello di giocare nel Val Pusteria, sin da quando a 5 anni guardavo le partite al vecchio Lungo Rienza con mio fratello Michael, più grande di nove anni e arrivato a indossare la maglia della prima squadra giallonera. A proposito di questo, avrei proprio voluto scendere sul ghiaccio almeno una volta nello stadio demolito nel settembre 2023: non ce l’ho fatta ma mi porto i ricordi di un ambiente divertente da vivere e tante grandi partite nella vecchia Serie A. Come giocatori i primi che mi vengono in mente sono Giulio Scandella e David Ling, ma da Brunico in quel periodo sono passati diversi campioni”. Pur con la passione per il Val Pusteria nel sangue, da giovanissimo Tommy Purdeller si divide tra hockey su ghiaccio e calcio, con il papà che faceva l’allenatore della squadra di San Lorenzo di Sebato. Poi a 12 anni la scelta definitiva. “Era palese che l’hockey fosse il mio sport preferito, tante volte ho fatto arrabbiare mia mamma perché simulavo le partite in cucina. È stata una decisione abbastanza facile quella di continuare solo sul ghiaccio e lasciare il pallone rotondo, anche perché avevo l’esempio di mio fratello e le cose andavano bene con le giovanili giallonere”.

DA BRUNICO ALL’ALTRO CAPO DEL MONDO, CHE VIAGGIO! – A furia di segnare carrettate di gol nelle giovanili Tommy Purdeller si mette in mostra e fa girare parecchie teste, compresa quella di uno scout dell’Academy del Red Bull Salisburgo. “Con il Comitato Alto Adige vinciamo un torneo a Füssen contro selezioni forti, come quella della Baviera, e riesco a mettermi in luce con delle belle partite. Io e il mio compagno di selezione Fabian Gschliesser (ora al Vipiteno ndr), il cui papà aveva contatti con Salisburgo, siamo stati notati e ci hanno contattato per andare a fare un tryout. Abbiamo disputato un altro torneo a Zell am See e siamo stati presi nel 2018 (entrambi avevano 14 anni ndr). Facile partire? Sì, pensavo sarebbe stata più dura, ma ho trovato un ambiente estremamente organizzato, tanti nuovi amici e ho potuto davvero crescere come giocatore e come persona”. In quattro stagioni con i “torelli” di Salisburgo Purdeller sale continuamente di livello, arrivando nel 2021/22 a segnare 35 punti in 30 partite di Alps Hockey League condendo il tutto con il debutto nelle Nazionali giovanili, visto il suo passaggio con raffiche di gol tra Mondiali Under 18 e Mondiali Under 20. Si accendono tante luci sul talento pusterese, e anche un’idea: se ci fosse un’opportunità, perché non provare a volare in Canada? I Peterborough Petes contattano l’agente di Tommy e per la seconda volta l’attaccante azzurro cambia la sua vita. “Forse quelli sono stati i due anni più belli della mia vita, dentro e fuori dalla pista. Con la famiglia che mi ospitava sono stato benissimo e pur essendo una squadra giovanile dell’Ontario Hockey League vivevamo in una comunità pronta a darci tutto ma molto esigente a livello di risultati, venivamo trattati come fossimo una squadra senior di professionisti. Prima delle partite c’erano presentazioni spettacolari, tantissimi tifosi, un ambiente totalmente dedito all’hockey”. Due stagioni, 113 partite, 68 punti e la vittoria del campionato nel 2023: una combo perfetta per la crescita di Purdeller, legato non solo ai risultati: “Sono capitate cose che mi porterò dietro per tutta la vita. I viaggi in trasferta durante i quali stavamo fuori una settimana, tantissime ore in pullman, un gruppo fortissimo. Qualche mio compagno dell’epoca (2022-2024 ndr) è arrivato a giocare in NHL, ora ce ne sono diversi che salgono e scendono dall’AHL: essere in un team giovanile con 12 giocatori draftati è stato molto stimolante. All’inizio dovevo guadagnarmi ogni cambio, ma pur giocando in bottom-six (terza-quarta linea ndr) ho accettato il mio ruolo mettendomi a disposizione, poi piano piano ho trovato sempre più spazio. La seconda stagione ho fatto l’assistente capitano, giocato gran parte dei power play e chiuso come top scorer. Due anni diversi tra loro ma bellissimi”.

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RITORNO A CASA, DOVE TUTTO È CAMBIATO – Nell’estate del 2024 la geografia di Tommy Purdeller cambia, in maniera quasi forzata. Sarebbe stato molto difficile per lui, quasi impossibile, rimanere in Canada visto il suo status di straniero quindi l’occasione giusta diventa anche la più facile e scontata, come una “Rasoiata di Occam”: c’è un Val Pusteria che da tre stagioni milita in ICE Hockey League, in uno stadio nuovo e con tanta ambizione. “Dopo sei anni lontano da casa mi hanno proposto di tornare offrendomi tanto spazio e la possibilità di essere un giocatore chiave del team. Non ci ho neanche pensato accettando subito, perché comunque questo voleva dire poter tornare a casa con la famiglia e i miei affetti più cari. Dopo lunghe esperienze all’estero sentivo il bisogno di ricollegarmi con le persone cui tengo maggiormente. Il fatto poi che io senta il Val Pusteria come la “mia” squadra ha reso ancora più semplice la decisione”. Una decisione vincente, come testimoniato dai numeri della scorsa stagione (38 punti in 56 partite) e dal premio di Young Star dell’ICE Hockey League, assegnato grazie al voto dei media che seguono il campionato e finito per la prima volta a un italiano.

AZZURRO INTENSO – Da predestinato quale sicuramente è Purdeller debutta in Nazionale senior giovanissimo, scelto da Mike Pelino che gli aveva promesso considerazione e al contempo voglia di dargli spazio. “All’inizio del mio percorso in azzurro pensavo solo a dare il massimo, senza chissà che aspettative. Il primo gol con la Francia e delle buone prestazioni sono valse la convocazione per il Mondiale 2024 a Bolzano, un evento che al netto del risultato per me è stato bellissimo perché ho potuto giocare in azzurro davanti ad amici e familiari. Meglio di così è difficile”. Dopo le belle prestazioni con il Val Pusteria e con la Nazionale nella scorsa stagione, arriva per Tommy anche una chiamata inattesa nel giugno del 2025. “Ero in vacanza in Corsica con la famiglia e ho visto che Jukka Jalonen mi stava cercando. Sapevamo come ci sarebbero stati sei giocatori pre-convocati per le Olimpiadi, ma non mi aspettavo nulla. Invece è successo proprio quello, per un attimo è sembrato di stare in un sogno. Una volta metabolizzato ho subito raccontato a tutti di questa convocazione e ricordo ancora adesso la felicità di quel momento”. Un momento che lo porterà sul ghiaccio il prossimo 11 febbraio alle 21.10 quando cadrà l’ingaggio iniziale di Svezia-Italia, prima partita degli azzurri alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026: “Giocare le Olimpiadi in casa? Incredibile. C’è tanto spazio nei miei pensieri per questa cosa, ma cerco di immaginarmi dei momenti positivi, senza avere paura di quello che ci aspetta ma provando ad avere il massimo rispetto del contesto. Infatti non vedo l’ora di quei momenti, credo sarà indimenticabile respirare l’atmosfera olimpica tra il villaggio, le due cerimonie, il contesto. Sarà bellissimo vivere in una bolla che pochi giocatori hanno la possibilità di assaggiare sulla propria pelle”.

TUTTO DA SOLO? ASSOLUTAMENTE NO – Per capire l’importanza del supporto della famiglia nel viaggio di Tommy Purdeller basta chiedergli se utilizza o meno un mental coach: “È capitato durante le due stagioni in Canada che usassi con uno specialista messo a disposizione dalla squadra, ma se oggi ho dei problemi ne parlo con genitori, fratelli e fidanzata. Durante il percorso di crescita non mi sono mai sentito nè sono mai stato da solo, quando ero a Salisburgo mi raggiungevano spesso per vedere le partite. Mi hanno raggiunto anche in Canada dopo un brutto infortunio a una gamba, hanno reso tutto più facile e gli devo tantissimo”.

RAGAZZO FORTUNATO – Pre-convocato per l’Olimpiade, una lunga e promettente carriera davanti, il fatto di giocare per la squadra della quale tifa: Tommy Purdeller si sente un ragazzo fortunato? “Sì, abbastanza, ma è stata una fortuna costruita con il lavoro e la capacità di cogliere le opportunità che mi sono state date. In tutti i passaggi della mia carriera molti dettaglie si sono incastrati bene e mi hanno aiutato a crescere, se pensassi di essere arrivato però sarei già finito”. Qual è a oggi il sogno nel cassetto del giovane attaccante? “Se potessi scegliere direi prima di tutto vincere un campionato con il Val Pusteria, almeno una volta è una sensazione che vorrei vivere. Questo senza dimenticare che per me la Nazionale è importantissima. So di essere giovane e con un ruolo ben definito in un gruppo che ha tanti leader esperti e in azzurro da tempo, ma chi mi conosce non ha dubbi sul fatto che io tenga molto a questa maglia e sia disposto a fare tutto per far crescere l’hockey italiano”.

DI SEGUITO ALCUNE IMMAGINI DELLA CARRIERA DI TOMMY PURDELLER, CRESCIUTO COME UN BIMBO CON LA PASSIONE DELL’HOCKEY. VAL PUSTERIA, RED BULL SALISBUGO E PETERBOROUGH PETES LE SUE SQUADRE PRIMA DEL RITORNO IN GIALLONERO DOVE SI GUADAGNA UN POSTO PER LE PROSSIME OLIMPIADI INVERNALI DI MILANO-CORTINA 2026