Primo allenamento per la Nazionale maschile a Sosnowiec. L’entusiasmo e le parole dei nuovi arrivati Bradley, DiGiacinto, Ramoser e Rigoni

Iniziata ufficialmente la stagione 2025/26 della Nazionale italiana maschile, che sul ghiaccio dell’ArcelorMittal Park di Sosnowiec ha sostenuto la prima sessione di allenamento sotto la guida dell’head coach Jukka Jalonen. I giocatori, arrivati martedì in Polonia, dopo una serie di esercizi a secco sono scesi sul ghiaccio divisi per linee, come da indicazioni del tecnico finlandese. Lui e gli assistenti Giorgio De Bettin, Stefan Mair e Diego Scandella hanno guidato e seguito l’ora di training iniziando a lavorare su meccanismi di gioco e soluzioni tattiche per poter arrivare pronti alle sfide con Polonia, Gran Bretagna e Slovenia, in programma da giovedì a sabato.

IL CALENDARIO DI TUTTE LE PARTITE DELLE NAZIONALI AZZURRE A NOVEMBRE

In pista si è visto l’entusiasmo di un gruppo di giocatori tornato a ritrovarsi dopo il Mondiale di Prima Divisione Gruppo A della scorsa primavera e pronto ad affrontare una stagione importantissima segnata dalle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e dal ritorno ai Mondiali Top Division.

L’ENTUSIASMO DELLA PRIMA VOLTA DI MATT BRADLEY, CRISTIANO DIGIACINTO, JULIUS RAMOSER E RUDY RIGONI

Tra coloro che sono scesi sul ghiaccio polacco nel pomeriggio di martedì ci sono quattro giocatori che a partire da questa European Cup of Nations hanno la possibilità di indossare per la prima volta la maglia azzurra. Si tratta del portiere Rudy Rigoni, che milita nell’Asiago in Alps Hockey League, e degli attaccanti Matt Bradley, Cristiano DiGiacinto e Julius Ramoser, con i primi due impegnati nel Bolzano e il terzo al Wolfsburg in DEL.

Diffuso il loro entusiasmo per un primo allenamento che potrebbe portarli a entrare nel giro della Nazionale italiana a ridosso di due eventi di grande importanza. Andando per rigoroso ordine alfabetico, queste le parole di Matt Bradley, 28enne nato a Vancouver legato all’Italia per via di un nonno friulano e già in possesso del passaporto azzurro da tempo. “È stata una giornata impegnativa ma sono molto contento di esserci, tra i presenti conosco già tanti ragazzi anche per averli incontrati con il Bolzano. Bolzano che per me rappresenta il posto ideale, sia per vivere che per giocare, e mi ha permesso di arrivare qui. Penso che la sessione in pista sia andata bene, ho buone sensazioni sulla mia capacità di adattarmi al gioco chiesto da Jalonen. Inoltre aver fatto l’allenamento in linea con due compagni come Saracino (con cui ha militato lo scorso anno in biancorosso ndr) e Gazley sicuramente ha resto tutto più semplice”.

Toccabile a pelle l’entusiasmo di Cristiano DiGiacinto, 29enne originario di Hamilton in Ontario ma con un fortissimo legame azzurro: i genitori infatti arrivano da Teramo e Roma, e in Italia vivono ancora molti dei suoi parenti. “Non è stata una giornata come le altre questa, da tempo non sentivo questa felicità. Essere con la Nazionale è qualcosa di unico e diverso rispetto a tutte le esperienze fatte in carriera, la mia famiglia ha fatto tanti sacrifici per farmi giocare. Ho avuto il sorriso stampato in faccia tutto il giorno, è un onore vestire l’azzurro. So comunque che il percorso sarà lungo e impegnativo, non voglio fare voli pindarici immaginandomi già alle Olimpiadi o al Mondiale, mi concentro giorno per giorno, allenamento per allenamento, per arrivare a dare il massimo”.

GLI AZZURRI CONVOCATI PER LA TRASFERTA IN POLONIA (5-8 NOVEMBRE)

Tra i più giovani del gruppo c’è Julius Ramoser, 23enne attaccante originario dell’altopiano del Renon anch’esso alla prima chiamata in Nazionale. Passato a Mannheim a 14 anni, ha svolto tutta la sua carriera giovanile in Germania fino a centrare il primo contratto da professionista con gli Heilbronner Falken nel 2022. Un anno in Alps Hockey League con il Red Bull Juniors e per lui dal 2024 si sono aperte le porte dei Wolfsburg Grizzlies della DEL, in cui ha raccolto 26 presenze. “Sin da subito mi sono sentito connesso con i compagni di squadra, ho notato dall’inizio la voglia che tutti hanno di supportare i compagni. Già lo scorso anno avevo parlato con lo staff azzurro ma per via di un infortunio ho dovuto rinunciare, ora finalmente ho questa possibilità e voglio giocarmi ogni possibilità al massimo. Sono un “grinder”, voglio mettere le mie capacità al servizio della squadra”.

Tra i portieri presenti ecco Rudy Rigoni, 23enne di Asiago che dopo aver vinto da protagonista una IHL con il Pergine nel 2024 è passato prima al Merano e ora ai Leoni vicentini dove ha iniziato bene il campionato meritandosi la chiamata in azzurro. “Essere qui rappresenta uno degli obiettivi che mi ero posto, voglio dimostrare di avere una possibilità di giocarmi un posto in Nazionale. So che la concorrenza è forte, ma con l’esperienza maturata nelle ultime stagioni penso di poter avere delle carte da giocare. In carriera stagione dopo stagione sto riuscendo a fare dei passi avanti, per un portiere il processo di maturazione è lungo ma sento di essere sulla strada giusta”.