ICE HL, Glen Hanlon ritorna sulla panchina del Bolzano dopo l’esonero di Niklas Sundblad
Il Bolzano ha scelto il “nuovo” head coach per sostituire Niklas Sundblad: ritorna il nordamericano Glen Hanlon che ha guidato i Foxes per tutta la stagione 2022/23 con i biancorossi che hanno colto il primo posto nell’ultima stagione regolare della ICE e perdendo la finale contro il Salisburgo solo nei frangenti finali di Gara 7 playoff. Hanlon si ripresenta nel capoluogo altoatesino confermando uno dei suoi “mantra”, e cioè “defense first”: “Gli attacchi prolifici possono vincere le partite, ma le difese vincono i campionati – afferma –, voglio una squadra che giochi coesa e strutturata, ma soprattutto voglio che tutti siano bravi compagni di squadra: in partita, in allenamento, fuori dal ghiaccio, anche nei day off. Perché la squadra va sempre messa al primo posto”
E’ stato, quindi, individuato a stretto giro il sostituto dello svedese Sundblad, esonerato venerdì scorso, dopo i primi deludenti risultati del Bolzano sia in ICE Hockey League che in Champions Hockey League. Hanlon sarà disponibile nei prossimi giorni quando avrà espletato le pratiche burocratiche. Prima dell’arrivo del coach canadese, la formazione biancorossa sarà guidata, come contro il Klagenfurt (sconfitta) e l’Asiago (vittoria), dal duo Armani-Egger: i due allenatori italiani, all’arrivo di Hanlon, andranno poi a completare come l’anno scorso il coaching staff nei ruoli rispettivamente di assistant coach e assistant video coach.
Glen Hanlon, da portiere NHL da 512 partite a stimato coach internazionale
Quello di Glen Hanlon è senz’altro un nome di spicco nel panorama hockeystico internazionale. Ex portiere, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90 raccoglie 512 presenze in NHL con le maglie di Vancouver Canucks, St. Louis Blues, New York Rangers e Detroit Red Wings. Inizia poi una lunga carriera da allenatore, che nel 1995 lo porta sul pancone di Vancouver nel ruolo di assistant coach, fino al 1999, quadriennio durante il quale riveste lo stesso ruolo anche per il Team Canada ai Mondiali del 1998. Segue poi la sua prima esperienza da head coach, in AHL, dove allena per tre anni i Portland Pirates, prima di sbarcare ai Washington Capitals come assistente: nella stagione 2003/04 prende la guida della panchina della squadra della capitale statunitense, dove resterà fino al 2008 (ad eccezione della stagione 2004/05, durante la quale si concentra nel ruolo di head coach della Bielorussia, che porterà avanti fino al 2009 con uno storico sesto posto ai Mondiali del 2006). A Washington allena giocatori del calibro di Alexander Ovechkin, Niklas Bäckström e molti altri.
Nel 2008 la sua prima avventura in un club europeo, dove prende in mano le redini dello Jokerit, nella Liiga finlandese. L’anno successivo siede invece sul pancone della Dynamo Minsk, in KHL, e guida la Nazionale slovacca fino al 2011. Nelle due stagioni che seguono torna in Canada, come assistant coach dei Vancouver Giants (WHL), prima di passare nuovamente oltreoceano, concentrandosi sulle squadre Nazionali: nel 2013/14 riveste il ruolo di head coach della Bielorussia, poi nei due anni successivi guida la Nazionale della Svizzera, che lascia il 9 ottobre 2015 per ragioni personali. Dopo due anni sabbatici, dove riveste comunque il ruolo di GM dei Vancouver Giants, torna in Europa allenando la squadra ungherese del DVTK Jegesmedvék nel campionato slovacco, poi nel 2020/21 sbarca in DEL, alla guida dei Krefeld Pinguine. Il 9 novembre 2021 sostituisce infine Jiri Beroun al timone dell’Orli Znojmo, con cui arriva ai quarti di finale playoff.
Il pensiero di Hanlon
Era l’8 maggio del 2022 quando fu ufficializzato dal Bolzano per la prima volta rimanendo alla guida dei biancorossi per tutta la stagione 2022/23. Ora il ritorno sul pancone bolzanino e con le idee già chiare su cosa bisogna fare per rivitalizzare i due volte Campioni della ICE. “Sono molto, molto felice di tornare a Bolzano – spiega Hanlon –. So che l’avvio di stagione è stato difficile, ma io so cosa i ragazzi possono fare. L’aspetto mentale nell’hockey è fondamentale, devi credere fermamente di poter vincere, di poter giocare bene: molto spesso sta tutto nella testa”. Rispetto alla squadra dell’anno scorso, sono proprio gli interpreti della difesa ad essere cambiati maggiormente: “Dai giocatori della passata stagione mi aspetto un ulteriore sviluppo – afferma Hanlon –, mentre i nuovi hanno grande esperienza ad altissimi livelli e possono fare bene: c’è bisogno di un processo di crescita collettivo, ma il nostro reparto arretrato ha tutte le carte in regola per essere il migliore del campionato”.