Nazionale maschile, per coach Ireland bilancio positivo dal torneo di Budapest

Una sconfitta 1-4 contro l’Ungheria, una vittoria 4-3 ai tiri di rigore contro l’Ucraina al termine di una partita a dir poco folle. Vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto per la nazionale maschile di hockey su ghiaccio al termine dello Euro Ice Hockey Challenge di Budapest? Coach Greg Ireland non ha dubbi, e traccia un bilancio positivo delle due partite disputate da un gruppo giovanissimo, con tanti ragazzi alle prime esperienze a livello internazionale e senza buona parte dei giocatori di maggiore sostanza: da Andreas Bernard a Larkin, da Morini a Insam, da Frigo a Miceli, solo per citarne alcuni. “Credo che possiamo portarci a casa tante cose positive dall’Ungheria – commenta il tecnico nativo dell’Ontario – e andando al di là dei risultati mi è piaciuto lo spirito e l’intensità che i ragazzi, la maggior parte dei quali non erano mai stati assieme prima d’ora, hanno messo in pista. Abbiamo disputato due buone partite, e il gruppo di giocatori più esperti ha messo a disposizione la loro leadership per aiutare i giovani a crescere e ad abituarsi ad un livello di gioco più elevato”.

Il portiere Davide Fadani è stato uno dei più positivi a Budapest (Foto FISG)

Difficile che un allenatore spenda parole particolare per i singoli giocatori, ma questa volta Ireland fa un’eccezione e tesse le lodi del 20enne portiere del Lugano Davide Fadani: “Credo sia stato il miglior giocatore di tutto il torneo – spiega il coach della nazionale – e questo attestato di stima deve essere un incoraggiamento non solo per lui, ma per tutti i giovani che entrano nel giro della nazionale”. A tal proposito, da sottolineare che tutti i cinque gol segnati dall’Italia in questo torneo sono arrivati da ragazzi under 24 nati e cresciuti nel nostro paese: sono infatti andati a referto Marco Sanna (doppietta), Ivan Deluca, Stephan Deluca e Simon Berger. “Un segnale positivo per tutto il movimento, così come il fatto che molti ragazzi si siano dovuti prendere la responsabilità di scendere in pista nei momenti chiave della partita. Ora – aggiunge il tecnico azzurro – si tratta di creare la giusta competizione all’interno del gruppo”. Analizzando le singole partite, Greg Ireland precisa che “l’1-4 contro l’Ungheria non è un risultato che rispecchia quanto si è visto sul ghiaccio. Abbiamo disputato un ottimo primo tempo – spiega – e sull’1-2 abbiamo avuto una chance enorme per il pareggio salvo poi subire il terzo gol in power-play e il quarto a porta vuota. Contro l’Ucraina, invece, siamo stati più compatti come squadra e abbiamo dominato sino agli ultimi minuti, quando è successo davvero di tutto. Mi è però piaciuta la determinazione dimostrata dai ragazzi, che hanno avuto il coraggio e la capacità di riprendere in mano una partita che sembrava ormai persa”.

Il difensore Dylan Di Perna, uno dei tanti debuttanti in maglia azzurra (Foto FISG)